Il Club delle Fattorie

Oggi si parla tanto di specialità enogastronomiche, le librerie sono piene di guide, i giornalisti vanno a caccia di salami e formaggi, se si scopre una buona mozzarella di bufala parte un inviato speciale, e il TG5 ha inaugurato addirittura una rubrica quotidiana per aumentare l'audience. I turisti vanno in giro per visitare cantine e gli scaffali delle enoteche sono pieni di bottiglie che costano più di cento euro.

Trent'anni fa, quando Sandro si trasferì in Toscana, la situazione era diversa. Ma in campagna, nei piccoli centri, c'era già il grande patrimonio dell'esperienza contadina, c'erano i prodotti tipici e i vini eccelsi. Ma non lo sapeva nessuno, e nessuno pensava di venire a caccia di specialità alimentari.

Il boom del turismo in campagna era ancora lontano. Nacque così uno Studio per approfondire questo problema. Sandro parte per andare a vedere cosa fanno gli altri, va in Scozia, in Austria, in Francia. Scopre l'agriturismo e collabora con Simone Velluti-Zati di San Clemente che poi diventerà presidente e creatore dell'Agriturist.

Ma intanto, se la gente non viene, bisogna andare dalla gente. Bisogna far sapere quante cose belle e buone ci sono e magari offrire la possibilità di acquistarle. In che modo? Con un catalogo. Nasce il "Club delle fattorie", che pubblica un catalogo rimasto esemplare, nel quale si fa tutto per la prima volta (ed esce ancora oggi). Si propongono formaggi e salami, dolci di paese e soprattutto grandi vini.

La prima annata di Sassicaia messa in commercio (il '68, poco più di 5000 bottiglie) e la prima di Tignanello (il '71, primo grande "supertuscan" che abbandona le regole della doc per seguire la sua strada solitaria) vengono vendute dal "Club" creato a Pienza. Si crea una ristretta consorteria di buongustai con quasi trent'anni di anticipo sul boom enogastronomico di oggi.

A Pienza viene battuta perfino la prima asta di vini pregiati. E nasce un museo del vino, che poi viene passato a Villa Banfi di Montalcino. Questa vicenda è una classica "case story", una storia esemplare di quelle che si raccontano poi sui libri, si studiano all'Università e diventano argomento per una tesi di laurea. Un esempio reale di cosa si può fare anticipando i tempi e riuscendo a intuire quello che sarà nell'immediato futuro il comportamento del pubblico. Per essere pronti a dargli quello che chiederà.